La memoria si nutre tutto l’anno

La memoria si nutre tutto l'anno“Paolo Borsellino non può essere ricordato solo una volta all’anno. La memoria si deve nutrire dell’impegno quotidiano di tutti, innanzitutto per la ricerca della verità sulla strage di via D’Amelio. Perché quel che è certo è che ventuno anni di bugie, buchi neri e false verità sono intollerabili”. Lo hanno detto i fratelli Salvatore e Rita Borsellino alla conferenza stampa congiunta di presentazione delle iniziative in ricordo dell’eccidio del 19 luglio 1992, in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. Tante e diverse le iniziative riunite sotto il segno dell’unità e della memoria in via D’Amelio, divenuta da 21 anni luogo di pellegrinaggio e di riflessione aperto a tutti.

“Io voglio credere fermamente che si arriverà alla verità – ha detto Rita Borsellino – altrimenti non potrei credere più nello Stato. Ogni anno via D’Amelio si popola nel nome di Paolo, Agostino, Claudio, Vincenzo, Walter ed Emanuela e sono tante le associazioni e gli enti che portano lì il loro contributo di memoria, perché piuttosto che commemorare è bene che in via D’Amelio si faccia memoria; il ricordo si cristallizza nel tempo, la memoria è viva, operante e ci permette di elaborare il passato, vivere e il presente e fare futuro”.

Si comincia stasera alle ore 20.30 con “Legami di Memoria – Questa terra diventerà bellissima”, nell’Atrio “Paolo Borsellino” della Biblioteca Comunale di Casa Professa a cura di Arci Sicilia e centro studi “Paolo Borsellino”. Tra le prime iniziative realizzate per fare memoria che giunge alla XIX edizione. Fra gli interventi artistici Nicola Alesini musicista, Franco Carollo, regista teatrale – Attori teatro dell’UTILE, Lina La Mattina, poetessa. Con le letture in omaggio a Franco Saldati a 40 anni dal suo debutto teatrale a cura di Melino Imparato, attore e Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo e le testimonianze di Vittorio Teresi, magistrato e di Rita Borsellino, Presidente onoraria Centro studi “Paolo Borsellino”. Coordinano Anna Bucca, presidente Arci Sicilia e Alfio Foti, Centro studi “Paolo Borsellino”.

Si continua domani giovedì 18 luglio 2013 alle ore 17.00 a Villa Niscemi (Sala delle Carrozze) con l’iniziativa di “Un’altra Storia” e del Centro studi “Paolo Borsellino”, “PARLATE DELLA MAFIA. PARLATENE ALLA RADIO, IN TELEVISIONE, SUI GIORNALI. PERO’ PARLATENE”, in cui Rita Borsellino intervista i giornalisti Lirio Abbate (L’Espresso), Giuseppe Lo Bianco (Il Fatto Quotidiano), Francesco La Licata (La Stampa) e Anna Petrozzi (AntimafiaDuemila). All’interno del cortile di Villa Niscemi sarà allestita la mostra di fumetti tratta da “Mauro Rostagno. Prove tecniche per un mondo migliore” di Marco Rizzo e Nico Blunda (ed. BeccoGiallo – Fumetti di impegno civile).

La sera del 18 luglio alle ore 21.30 la veglia in via D’Amelio dal titolo “Il coraggio di scegliere” a cura di Agesci – zona Conca d’oro e monrealese, con le testimonianze del giudice Salvatore Vella, della Procura di Agrigento, Roberto Cociancich, capo scout e senatore della Repubblica, e Rita Borsellino. “Un momento di preghiera – spiega Giulio Campo, capo scout AGESCI – e di riflessione, dal contenuto intimistico, come nello stile semplice ed essenziale degli scout che sarà seguito dalla messa celebrata da Don Fabrizio Fiorentino e da Padre Antonio del Don Orione, seguito poi da un momento di riflessione su comunità, strada e servizio”.

La mattina del 19 luglio 2013 in via Mariano D’Amelio come consuetudine un momento di svago, gioco e memoria dedicato ai bambini dei diversi quartieri di Palermo, “Il 19 luglio per i cittadini di domani”. Dalle 9.30 alle 13.00 via D’Amelio ospiterà attività di animazione ludica e didattica, giochi, percorsi di legalità, merenda e tanto altro ancora a cura dell’associazione ‘Laboratorio Zen Insieme’. “In via D’Amelio arriveranno 250 bambini provenienti da vari quartieri, dallo Zen a Borgo Nuovo – ha detto Mariangela Di Gangi, presidente del Laboratorio Zen Insieme – per giocare e fare memoria attraverso l’animazione; a loro cercheremo di trasmettere un messaggio chiave, ovvero che Giovanni Falcone Paolo Borsellino e coloro che hanno perso con loro la vita non sono eroi mitizzati ma persone che hanno fatto fino in fondo il loro dovere e da cui dobbiamo prendere esempio”.