Zen. Volontari centro vandalizzato: “Paghiamo il prezzo della forzata inattività” – Quattro computer, una stampante, un proiettore, un mixer, insieme al furto di altre attrezzature: è stata questa, l’amara sorpresa scoperta oggi pomeriggio dai volontari del centro sociale “Giovanni Vitale” dello Zen. Non si conoscono ancora i responsabili dell’atto vandalico che ha rischiato di mandare in fumo la ripresa delle attività del Laboratorio dello Zen: i ladri hanno forzato la porta e, oltre al furto, hanno messo a soqquadro l’intera struttura e hanno bruciato le immagini che ritraevano i volontari del presidio democratico nel quartiere periferico della città.
“Grazie ai tanti attestati di solidarietà che ci sono giunti dopo la diffusione della notizia dell’atto vandalico che ci ha colpiti – ha dichiarato la presidente del centro “Vitale”, Mariangela Di Gangi -. Proprio tra pochi giorni riprenderemo le attività del Laboratorio Zen Insieme, che saranno ospitate dalla scuola Falcone. Ma oggi paghiamo comunque il prezzo di tre anni di forzata inattività, dovuta ai troppi problemi con cui ci si scontra nel tentativo di portare avanti un presidio di legalità in un luogo complicato e dimenticato dalle istituzioni come lo Zen di Palermo”.
Secondo Di Gangi, “Il fatto di avere smesso di vivere il Laboratorio e di renderlo utile alla vita del quartiere, ha fatto sì che il quartiere stesso smettesse di difendere quello spazio”.