Martedì 24 ottobre abbiamo finalmente inaugurato Orto2Zen, frutto di un entusiasmante e faticoso laboratorio, durato tutta la stagione estiva, che ha trasformato uno spazio esterno del nostro centro in un meraviglioso orto urbano.
Ma andiamo con ordine: erano mesi che i nostri amici di Orto Capovolto sognavano di realizzare un orto allo Zen. A tal proposito hanno realizzato un progetto con cui hanno partecipato all’iniziativa “Insieme per il nostro quartiere 2017” di Bricocenter Palermo, che finanziava il miglior progetto di riqualificazione giudicato dagli utenti sul loro sito internet. Ebbene, il progetto di Orto Capovolto ha vinto e questo ci ha permesso di realizzare al meglio il nostro orto didattico.
Perché didattico? Perché con questa esperienza i bambini hanno riqualificato uno spazio nel loro quartiere e hanno imparato a mantenerlo vivo e rigoglioso. Oggi sanno seminare, sanno piantare, sanno come prendersi cura dei frutti della terra durante la loro crescita, sanno rimuovere le erbacce senza danneggiare le piante, sanno qual è il modo più corretto per dare l’acqua.
L’importanza di questo laboratorio non è consistita soltanto nel tramandare la più antica delle arti, quella di coltivare la terra, ma anche e soprattutto nel rafforzare l’attitudine al lavoro collettivo: ogni partecipante aveva un proprio ruolo nella realizzazione e nella manutenzione dell’orto e in questo modo si è creata una sinergia per cui il singolo lavorava sempre in collaborazione col resto del gruppo. Per farsi un’idea del lavoro svolto basta scorrere la nostra pagina Facebook, dove abbiamo documentato per tutta l’estate l’impegno che i bambini di Zen Insieme, guidati dagli esperti di Orto Capovolto, hanno messo nella realizzazione del loro spazio verde.
E un ottimo lavoro di gruppo non poteva che dare un ottimo risultato: il nostro orto è bello, folto e colorato. Abbiamo visto germogliare e vediamo crescere, giorno dopo giorno, piante aromatiche, agrumi, ortaggi e verdure. Ovviamente, man mano che giungono a maturazione, li utilizziamo nel nostro laboratorio di cucina. Più che di agricoltura a chilometro zero, si potrebbe parlare di agricoltura a… metro zero!